Il progetto LIFE Redune alla Biennale di architettura di Venezia

Il progetto LIFE Redune alla Biennale di architettura di Venezia

Grazie ad una collaborazione artistica sul tema della rigenerazione, il progetto Life REDUNE è presente presso La Biennale di Venezia all’interno della mostra “Time Space Existence” (21 maggio-21 novembre)  con l’opera “Foresta Rigenerativa” dell’artista architetto giapponese Tono Mirai che ha utilizzato le piante dunali del progetto Redune.

L’opera fa parte del Progetto Giardino, che vede la collaborazione tra l’Università Ca’ Foscari di Venezia partner capofila del Progetto Life REDUNE e Green Wise Italy per creare una piccola foresta veneziana nell’opera Jinen. Le piante utilizzate nel giardino dell’opera Jinen sono quelle dunali studiate dal Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica di Ca’ Foscari e saranno restituite alle dune dopo la mostra.

Di seguito un estratto dell’articolo pubblicato da Ca’ Foscari:

I temi comuni dell’attenzione all’ambiente, del costruire in un’”architettura circolare” in terra cruda come soluzione a diversi problemi globali cari a Tono Mirai, si sono incontrati con la ricerca sugli ecosistemi, la tutela dell’ambiente, lo studio dei sistemi naturali come fonti naturali di riciclo che caratterizzano da anni alcune linee di ricerca portate avanti dall’ateneo Veneto.

Gli ecosistemi sabbiosi litoranei sono uno degli esempi più straordinari di potere rigenerativo, un concetto che in ecologia possiamo tradurre come resilienza, cioè la capacità di un ecosistema di ritornare al suo stato iniziale dopo essere stato sottoposto ad una perturbazione

Gli ecosistemi dunali sono interessantissimi da un punto di vista ecologico; sono sistemi che si creano grazie ad un equilibrio tra forze della natura: le correnti marine, le maree, la sabbia e il vento, e le piante. Le piante sono una componente fondamentale, senza la quale gli ecosistemi dunali non esisterebbero. Le piante rallentano il vento e intrappolano la sabbia grazie a fusti e radici, innescando il processo fisico di costituzione delle dune. È proprio questo equilibrio dinamico tra sabbia, vento e piante che fa sì che le dune “si facciano da sé” e si rigenerino continuamente. In caso di mareggiate, vengono parzialmente erose, ma in questo modo smorzano la forza del mare, proteggendo l’entroterra, e cedono nuovamente la sabbia alla spiaggia. E il processo di formazione riparte.

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