Al via il progetto Erasmus+Youth EM-CITY per promuovere inclusione sociale tra i differenti gruppi nelle comunità locali in caso di gestione delle emergenze
Nell’anno Europeo dei Giovani è ufficialmente partito il progetto Erasmus + Youth EM CITY in cui EPC coordina un partenariato di che riunisce organizzazioni no-profit ed enti di ricerca della Grecia, Cipro e della Turchia. I rappresentanti delle 4 organizzazioni europee si sono incontrati a Vicenza nei giorni e 13 e 14 aprile per il meeting che ha dato il via alle attività.
Il progetto EM CITY: Emergency Management by Communicates Interaction Through Youth, opera in un contesto mondiale che ci sta purtroppo abituando a gestire situazioni di emergenza climatica, sanitaria e umanitaria con una frequenza ed una dimensioni mai sperimentate in passato. Tra gli ostacoli che si incontrano durante queste diverse situazioni di emergenza c’è una limitata comunicazione tra diversi gruppi di persone che convivono nella stessa area e la differenza con la quale questi gruppi hanno accesso alle informazioni chiave per gestirla. Pensiamo a come il fenomeno del digital divide si è accelerato durante il lockdown legato alla pandemia di COVID isolando di fatto le persone che non avevano accesso a internet o non avevano le competenze per farlo rispetto a chi ha potuto usufruirne regolarmente. È il caso di giovani o anziani di comunità culturalmente diverse da quella principale in un determinato contesto che possono essere penalizzate e svantaggiate nelle situazioni di gestione delle emergenze. Per loro natura, i giovani sono il gruppo più dinamico, quello che ha sviluppato o che ha meno difficoltà nell’apprendere competenze digita li e che a livello territoriale, potrebbe avere la capacità di assumere un ruolo chiave di collegamento tra i vari gruppi di cui è composta una comunità in una situazione di emergenza. Ci vuole però una formazione adeguata ed è esattamente quello che si prefigge il progetto EM City che si propone di promuovere inclusione sociale tra i differenti gruppi delle comunità locali specialmente in caso di emergenza ed ha i seguenti obiettivi principali:
- Promuovere processi interattivi tra autorità locali, operatori di protezione civile, rappresentanti delle comunitàà, giovani e altre persone che possono essere utili durante la gestione di un’emergenza;
- Potenziare il ruolo dei giovani come snodi interattivi tra operatori di protezione civile, autorità locali, comunità culturalmente e linguisticamente
autoctone e comunità culturalmente e linguisticamente diverse presenti nel territorio e altri portatori d’interesse; - Promuovere inclusione civica, cittadinanza attiva, i valori della protezione civile, competenze di gestione dell’emergenza tra i giovani che compongono le comunità locali;
- Promuovere consapevolezza rispetto ai processi comunicativi in emergenza, tra i portatori d’interesse delle comunità (e dei differenti gruppi linguistici e culturali presenti), gli operatori di protezione civile e la comunità locale;